Ultima modifica: 23 Luglio 2021

“Pulcini Canterini” – Progetto Canto alla Scuole Primarie dell’ICS Alda Merini

Grande successo alle Primarie del progetto: “Pulcini canterini”

Con la chiusura dell’anno scolastico 2020/2021 si è pure concluso il progetto “Pulcini Canterini” che ha visto coinvolte tutte le classi delle Scuole Primarie del nostro Istituto: Pareto e Magreglio.

Il progetto, iniziato a marzo, si è articolato attraverso 120 ore di lezioni pratiche di canto (6 per ogni classe) con l’obiettivo di realizzare un saggio finale… non “in presenza”, ma “omogeneo” per livelli. In parole povere: un brano per le classi prime, uno per le seconde e così via. In più è stato realizzato un brano collettivo che ha visto coinvolti tutti quanti i bambini.

Per la realizzazione del progetto sono stati necessari due formatori (i bravissimi: Milena Paris e Davide Dadamo), la collaborazione attiva della SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale) e quella della Associazione L’Albero della Musica (la medesima che gestisce i nostri corsi musicali individuali durante l’anno scolastico).

Una menzione particolare va riservata alla bravissima violinista, cantante e compositrice armena Sona Mirijanyan che in questa circostanza ha collaborato realizzando lo splendido montaggio video e la scelta dei temi grafici.

Qui sotto i sei splendidi video dei nostri bambini in azione!

 

Classi prime: “Le vocali”

Se voglio dire i canto chicchiricchicchi
Se voglio dire é canto té té té té té
Se voglio dire è canto tè tè tè tè tè
Se voglio dire a ballo cha cha cha cha cha
Se voglio dire ò mangio cocco cocco cò
Se voglio dire ó penso boh boh boh boh boh
Se voglio dire u faccio cuccuruccuccù
Vocali e niente più i é è a ò ó u

Classi seconde: “La casa”

Era una casa molto carina
senza soffitto, senza cucina;
non si poteva entrarci dentro
perché non c’era il pavimento.
Non si poteva andare a letto
in quella casa non c’era il tetto;
non si poteva far la pipì
perché non c’era vasino lì.
Ma era bella, bella davvero
in Via dei Matti numero zero;

Classi terze: “La città dei bambini”

La notte sogno una bella città
con tutte quante le comodità
fatta di grandi insieme ai bambini
con anche il mare e cento giardini,

con anche il mare e cento giardini.

Gusti italiani,
profumi francesi,
ritmi africani e sguardi cinesi.
Se c’è qualcuno che ha qualcosa da dire
in questa città si potrà sentire.

in questa città si potrà sentire.

Scusi! E’ soltanto una curiosità.
Come si arriva in questa città?
In bicicletta o in mongolfiera
poi si va in giro fino alla sera
e c’è chi arriva anche con un motore
purché non puzzi e non faccia rumore.

Purché non puzzi e non faccia rumore.

Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si troverà.

Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si inventerà.

C’è il farmacista,
il fabbro e il fornaio
e anche un frate che non porta il saio.
A mezzanotte, dentro una tazza,
ognuno una storia porta giù in piazza.

ognuno una storia porta giù in piazza.

Scusi! E’ soltanto una curiosità.
Che fanno i grandi in questa città?
I grandi ci sono ma molto occupati
a buttar via confini e steccati.
Poi si sa devono anche studiare
se un giorno bambini vorran diventare.

Se un giorno bambini vorran diventare.

Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si troverà.

Eccola qua la nostra città
e chissà quando la si inventerà.

Classi quarte: “Un bel giorno”

Un bel giorno mi hanno offerto di cantare in un concerto
ero proprio disperato non avevo mai cantato

DO, MI, RE, SOL,

Dopo aver così esordito l’entusiasmo si è ingrandito
altri suoni ho poi provato, ecco: udite il risultato

MI, SOL, FA, FA,

Con gli amici ho già formato un coretto rinomato
Tutti insieme che allegria! Or sentite, che armonia

SOL, LA, LA, SI

Poi ancor per completare altre note da cantare
con l’orchestra in compagnia,
al finale diamo il via

DO, DO, RE, RE

Classi quinte: “Gam gam”

Gam Gam è una canzone scritta da Elie Botbol che riprende il quarto versetto del testo ebraico del Salmo 23.

Il testo viene tradizionalmente cantato dagli ebrei durante lo Shabbat, ovvero del “giorno di riposo” che per gli Ebrei è il Sabato. La canzone è diventata anche un simbolo, uno degli “inni” più toccanti della shoah che riguardò più di un milione e mezzo di bambini uccisi dai nazisti, cantata da scolaresche nel Giorno della Memoria.

 

Anche se andassi

nella valle oscura

non temerei alcun male,

perché Tu sei sempre con me;

Perché Tu sei il mio bastone, il mio supporto,

Con Te io mi sento tranquillo.

 

Gam gam gam ki elekh
Be be ge tzalmavet
Lo lo lo ira ra’
Ki atta’ imadi’
Gam gam gam ki elekh
Be be ge tzalmavet
Lo lo lo ira ra’
Ki atta’ imadi’
Shivtekha
Umishantecha
Hema
Hema inaktamuni’
Shivtekha
Umishantecha
Hema
Hema inaktamuni’
Gam gam gam ki elekh
Be be ge tzalmavet
Lo lo lo ira ra’
Ki atta’ imadi’
Gam gam gam ki elekh
Be be ge tzalmavet
Lo lo lo ira ra’
Ki atta’ imadi’
Shivtekha
Umishantecha
Hema
Hema inaktamuni’
Shivtekha
Umishantecha
Hema
Hema inaktamuni’

Tutte le classi assieme: “Poesia senza veli”

E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l’altro sei tu
E vorrei essere anch’io bello come sei bella tu
Ehi
Sai è difficile restare calmi
Sei la certezza in cui ripararmi
La luce filtra tra gli alberi spogli
Ma il sole è nulla in confronto ai tuoi occhi
Tu sei la prima missione compiuta
Sei il desiderio che muta è riuscita
È una poesia senza veli
Io vivo con i tuoi piedi
Io vivo e grazie a te se sto in piedi
E non ci credi
Prova ad aspettarmi nel fiore
Più nascosto del mondo
E sarò li prima di te
Non è amore, è solo conoscerti a fondo
Scusa il disordine è che mi confondo
Ma tu sei troppe cose insieme
E non riesco a scrivere bene
E non riesco e scrivo quello che viene
E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l’altro sei tu
E vorrei essere anch’io bello come sei bella tu
Whoa, whoa, whoa
Whoa, whoa, whoa
Ehi
Qualcosa per i tuoi giorni
Quando ti chiamo e ti chiedo
Più o meno per che ora ritorni
E tu sei nel traffico e strilli
Perché ti senti incastrata
Però poi torni e sorridi
Perché sai che in fondo è passata
Io lo capisco
Che a volte ti manca tuo padre
Io nei tuoi occhi lo leggo
Vorresti avere avuto un Natale
Non tanto per un regalo
Ma per sentirti un regalo
Che per qualcuno vali
E sei il diamante più raro
Per me sei questo
Per me sei questo e altro
E non nascondere le lacrime
Che tanto scendono in basso
Tu falle cadere fino
A che non diventano fango
Poi ritorna in quel posto
Ci sarà una rosa e sarà maggio
Vorrei
Che ti guardassi con i miei occhi
Vorrei
Che ti ascoltassi con i miei sogni
Sai la mia vita è soltanto un insieme di sogni
E tu sei l’unica parte reale che voglio nei giorni
Ehi
E quando il mondo ti schiaccia provaci anche tu
Tira fuori il bimbo che hai dentro, non nasconderlo più
E ti ho portato due fiori, uno sono io e l’altro sei tu
E vorrei essere anch’io bello come sei bella tu
Whoa, whoa, whoa
Whoa, whoa, whoa